La FONDAZIONE ARA RISORSE AUTISMO nasce nell’aprile 2009 come Associazione Onlus su iniziativa dei soci fondatori e prende il nome dalla socia fondatrice più anziana Isa Bravetti.
In seguito, nel maggio 2021, ARA si trasforma in Fondazione, diventando un modello di partecipazione sociale per il territorio romano e laziale.
Si tratta di un gruppo composto da sei famiglie che hanno deciso di condividere le proprie energie e le proprie risorse per realizzare un obiettivo comune: una residenza per il Dopodinoi destinata ai propri figli, persone autistiche gravi, con un progetto residenziale destinato a diventare la loro casa per tutta la vita.
Un progetto che oggi è diventato realtà.


In questo nuovo ruolo di partecipazione attiva la famiglia della persona autistica non delega ad altri ma si assume la responsabilità di progettare il presente e il futuro del congiunto, contribuendo insieme ad esperti e Istituzioni a mantenere con lui il proprio rapporto integro e vitale, aumentandone le autonomie e migliorando la qualità della vita di tutti.
La visione e i programmi della Fondazione ARA prevedono una costante attenzione verso le persone autistiche. Questa attenzione verrà declinata attraverso accordi strutturali con partner pubblici e privati per garantire nel tempo la migliore qualità della vita degli abitanti della casa e di chi verrà dopo di loro.
Lo spirito della Fondazione è quello, infatti, di porre le persone disabili al centro di ogni azione e assicurare loro un elevato livello di assistenza.
La Fondazione potrà, inoltre, ricevere donazioni che vadano sempre in direzione di questo focus, che è etico e sociale insieme e che guiderà ogni scelta futura.
La FONDAZIONE ARA RISORSE AUTISMO nasce nell’aprile 2009 come Associazione Onlus su iniziativa della socia fondatrice Isa Bravetti.
In seguito, nel maggio 2021, ARA si trasforma in Fondazione, diventando un modello di partecipazione sociale per il territorio romano e laziale.
Si tratta di un gruppo composto da sei famiglie che hanno deciso di condividere le proprie energie e le proprie risorse per realizzare un obiettivo comune: una residenza per il Dopodinoi destinata ai propri figli, persone autistiche gravi, con un progetto residenziale destinato a diventare la loro casa per tutta la vita.
Un progetto che oggi è diventato realtà.


In questo nuovo ruolo di partecipazione attiva la famiglia della persona autistica non delega ad altri ma si assume la responsabilità di progettare il presente e il futuro del congiunto, contribuendo insieme ad esperti e Istituzioni a mantenere con lui il proprio rapporto integro e vitale, aumentandone le autonomie e migliorando la qualità della vita di tutti.
La visione e i programmi della Fondazione ARA prevedono una costante attenzione verso le persone autistiche. Questa attenzione verrà declinata attraverso accordi strutturali con partner pubblici e privati per garantire nel tempo la migliore qualità della vita degli abitanti della casa e di chi verrà dopo di loro.
Lo spirito della Fondazione è quello, infatti, di porre le persone disabili al centro di ogni azione e assicurare loro un elevato livello di assistenza.
La Fondazione potrà, inoltre, ricevere donazioni che vadano sempre in direzione di questo focus, che è etico e sociale insieme e che guiderà ogni scelta futura.
Casa Isa
Il progetto Casa Isa è diventato, dunque, un modello di residenzialità in cui la casa-famiglia diventa un casale-famiglia.
La Fondazione vuole dunque suggerire un progetto replicabile per le altre famiglie e associazioni collegate alla Rete territoriale che ARA sta tessendo con impegno e passione, per contrastare quella carenza di visione del futuro che spesso contraddistingue le famiglie purtroppo segnate dalla disabilità grave.
Occorre inoltre sottolineare che – come recita lo statuto della Fondazione – Casa Isa resterà per sempre a disposizione di persone autistiche, a rimarcare nel tempo l’impegno dei fondatori sia verso i propri figli ma anche verso una platea di persone fragili che devono essere parte integrante della nostra società civile.
Il progetto Casa Isa è diventato, dunque, un modello di residenzialità in cui la casa-famiglia diventa un casale-famiglia.
La Fondazione vuole dunque suggerire un progetto replicabile per le altre famiglie e associazioni collegate alla Rete territoriale che ARA sta tessendo con impegno e passione, per contrastare quella carenza di visione del futuro che spesso contraddistingue le famiglie purtroppo segnate dalla disabilità grave.
Occorre inoltre sottolineare che – come recita lo statuto della Fondazione – Casa Isa resterà per sempre a disposizione di persone autistiche, a rimarcare nel tempo l’impegno dei fondatori sia verso i propri figli ma anche verso una platea di persone fragili che devono essere parte integrante della nostra società civile.
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